lotta per tutte le donne.
se soffoca il potenziale delle sue
donne e si priva del contributo di metà dei suoi cittadini.
Sono Gini Dupasquier
e mi occupo di migliorare l’equilibrio di genere nelle organizzazioni
Aiuto le organizzazioni a valorizzare a pieno
le specificità delle loro persone,
promuovendo e accettando stili personali e di leadership diversi.
Sono Gini Dupasquier e mi occupo di migliorare l’equilibrio di genere nelle organizzazioni
Aiuto le organizzazioni a valorizzare a pieno
le specificità delle loro persone,
promuovendo e accettando stili personali e di leadership diversi.
Mi chiamo
Gini Dupasquier
Sono una mamma, un’ottimista e una runner. Sono nata e vivo a Milano con la mia famiglia: 1 marito, 2 figlie e 2 gatti. Mi sono laureata in Economia alla Bocconi e ho lavorato per 15 anni come consulente aziendale, in Italia e all’estero, prima di fondare Donnalab e iniziare ad occuparmi di equilibrio di genere nel mondo del lavoro.
Sono anche Direttrice della Fondazione Ortygia Business School, una piattaforma che promuove uno sviluppo inclusivo e sostenibile del Sud Italia, con programmi dedicati all’imprenditoria femminile e all’empowerment delle giovani generazioni di donne del Sud. Sono attiva nel volontariato come Presidente di PWN Milan, un’associazione internazionale che si occupa di networking ed empowerment per donne professioniste a Milano.
Una delle mie passioni è la corsa. Correre una maratona rappresenta bene il mio approccio alla vita: porsi un obiettivo sfidante e con tenacia, fatica e determinazione perseguirlo. La corsa è empowerment, perché ci sei solo tu, le tue gambe e il tuo respiro, e quando ce la fai capisci che raggiungere un risultato dipende solo da te, basta volerlo.
Sono anche Managing Director della Fondazione Ortygia, una piattaforma che promuove lo sviluppo inclusivo e sostenibile del Sud Italia attraverso programmi di formazione e orientamento dedicati alle donne e ai giovani del territorio.
Come attività di volontariato, sono coinvolta da oltre 10 anni negli organi direttivi di Professional Women’s Network (PWN), un’associazione internazionale che si occupa di networking ed empowerment per donne professioniste, prima come Presidente del network di Milano e ora come VP Strategic Development nel board di PWN Global.
Le donne rappresentano almeno la metà dei talenti e valorizzarle significa accedere ad un più ampio numero di competenze.
Nessun Paese al mondo, ad oggi, ha colmato i divari di genere.
Nella classifica globale del World Economic Forum, l’Italia occupa da sempre una posizione critica e, se guardiamo in particolare alla dimensione della partecipazione economica, il nostro Paese occupa la posizione 117 su 153 (Rapporto WEF 2021).
I dati ci parlano di una bassa rappresentanza femminile in tutti gli ambiti della nostra società.
Poichè il merito e il talento sono equamente distribuiti tra uomini e donne, io vedo uno spreco di risorse e di competenze.
Solo Con Una Leadership Di Uomini E Donne
Capaci Di Collaborare Alla Pari
Potremo Costruire Un Modello Di Capitalismo
Più Sano, Più Sicuro, Più Sostenibile.
Se sulla carta le donne hanno le stesse possibilità degli uomini, quando si tratta di avanzare nella carriera, avvicinandosi ai vertici, il numero di donne diminuisce sempre più.
E’ inevitabile che questo accada? O nelle nostre organizzazioni c’è ancora qualche vecchia convinzione o pregiudizio da scardinare?
Io vedo un’inefficienza, uno spreco di risorse, una miopia nel mondo del lavoro!
Volevo creare un laboratorio dove avanzare proposte concrete e sostenibili per creare culture organizzative inclusive e realmente meritocratiche, dove le specificità di ciascuno sono comprese e valorizzate. Da qui è nata DONNALAB che mette al centro il tema dell’empowerment femminile, ma non solo.
Spesso mi dicono che è “un problema culturale”.
Ma la cultura siamo noi, rispondo.
Perché non cambiare tutti insieme?
La mia proposta è semplice e concreta
Mettere in campo strategie per attrarre, trattenere e valorizzare il capitale umano delle organizzazioni.
Valorizzando le differenze di genere e le specificità di tutti i componenti della propria organizzazione si hanno ricadute in termini di profitti, motivazione e ingaggio delle persone.
Si raggiunge una gestione più efficace ed efficiente dei team “misti”.
Si riesce a rispondere in modo più soddisfacente a una quota importante dei propri clienti.
Per le organizzazioni che vogliono valorizzare le proprie persone
L’approccio che propongo alle organizzazioni è quello di considerare il raggiungimento dell’equilibrio di genere come un obiettivo di business, applicando le logiche del change management e lavorando sulla cultura e sui processi aziendali.
Insieme alla funzione Risorse Umane realizzo l’assessment delle policies e procedure interne e la definizione di KPI concreti e misurabili per monitorare il progresso verso il gender balance.
Insieme al management aziendale definisco su quali valori costruire uno stile di leadership nuovo, inclusivo e collaborativo.
Insieme alle donne e agli uomini dell’organizzazione organizzo programmi di sviluppo professionale per cogliere le proprie somiglianze, apprezzare le proprie differenze e lavorare meglio insieme.
Dicono di me
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